MATERIALI

Intervista de "La voce del Logudoro"                                                                                    Pag. 1  Pag. 2  Pag. 4                    [HOME]

Si riportano le risposte rilasciate al giornale diocesano (intervista curata dal dottor Mario Farina)

Leonardo Vargiu (noto Nando)

Oschirese di 54 anni coniugato con due figli, laureato in Chimica, insegna da oltre 20 anni presso l’ITCG “Don Gavino Pes” di Tempio Pausania.

In campo amministrativo ha maturato le seguenti esperienze: Sindaco di Oschiri, Consigliere provinciale della Provincia di Sassari, Assessore presso la Comunità Montana Monte Acuto, amministratore del GAL “Anglona Monte Acuto” nell’ambito del programma comunitario Leader 2.

Impegnato da sempre nelle formazioni della sinistra oschirese è oggi il segretario del circolo locale del Partito Democratico.

  • La lista di cui sono il candidato Sindaco si pone come obiettivo prioritario quello di aprire le porte dell’amministrazione a tutti i cittadini per ricostruire un senso di comunità che partecipa e si spende in prima persona per determinare il proprio futuro, senza deleghe in bianco e con la costante ricerca della condivisione tra tutti. Vogliamo un’amministrazione dialogante, aperta al contributo di tutti e che fa della condivisione delle scelte il suo assioma. In momenti di crisi profonda come sono questi che stiamo vivendo riteniamo necessario spendersi totalmente per serrare le fila, costruire una forte unità d’intenti attorno ad un progetto condiviso di sviluppo di cui con il nostro programma prospettiamo le linee essenziali. Il secondo cardine del nostro impegno è la trasparenza come presupposto per affermare il principio di equità verso tutti i cittadini. Ampliare gli spazi di partecipazione alle scelte importanti della nostra comunità presuppone che si attivi un circuito di comunicazione permanente sia attraverso i canali istituzionali (consulte delle associazioni, delle categorie produttive) ma anche con assemblee popolari tematiche in cui al cittadino sia consentito di far sentire la sua voce e pesare nelle scelte.  Nel concreto ci proponiamo di agire nell’immediato nei confronti del sistema produttivo locale attivando un osservatorio tra aziende, lavoratori e istituzioni che individui e persegua strategie condivise per far si che l’economia locale raggiunga una massa critica tale da sostenerla in questo momento di crisi e la proietti attraverso innovazione e sperimentazione verso un avvenire più sereno. Agli agricoltori, allevatori, artigiani,ai produttori di beni, imprese commerciali, di servizi, che sino ad oggi hanno vissuto la crisi quasi in solitudine diciamo che vogliamo essere l’amministrazione che li unisce per mettere in campo sinergie tali da essere centro propulsore di crescita, vogliamo essere l’amministrazione che nelle sue scelte guarda prioritariamente alle categorie produttive, ai lavoratori, alla formazione e innovazione. In ultimo vogliamo essere i portatori di nuove politiche per la famiglia, di un welfare locale che aiuti le fasce deboli ad essere protette dai rigori della crisi economica e sociale.
  • Gli errori da evitare sono quelli di chi crede che il mandato popolare sia una cambiale in bianco che vada onorata solo se esiste un tornaconto. Chi crede che la politica sia innanzitutto servizio, dialogo, condivisione deve evitare di rinchiudersi nelle stanze del piccolo potere conferitogli dalla volontà popolare; aprirsi alla partecipazione di tutti diventa essenziale. Occorre evitare la politica del giorno per giorno, del galleggiare sull’onda, del fare fine a se stesso; si deve mettere in campo un progetto condiviso e da verificare costantemente con tutti gli strumenti che la democrazia ci mette a disposizione. Un’azione amministrativa è tanto più efficace quanto essa è condivisa, sentita e vissuta da tutti gli attori come frutto della partecipazione di tutti.
  • Una comunità locale è tanto più  protagonista nel territorio in cui è inserita quanto più è coesa, trova un’unità d’intenti e si proietta all’esterno con un progetto di sviluppo credibile. Gli enti territoriali sovraordinati di fronte ad una comunità che univocamente si esprime non possono ignorare quanto da essa viene richiesto. Il modo migliore per contare è l’unità attorno ad un progetto condiviso da portare in tutte le istanze e da perseguire con tenacia e perseveranza.
  • I problemi legati allo spopolamento per decremento di natalità da un lato e per fuga dei giovani alla ricerca di opportunità migliori dall’altro, costituiscono anche per Oschiri un serio problema; Il tasso d’invecchiamento della popolazione e le problematiche ad esso connesse, richiedono a chi amministra un grande sforzo progettuale per riuscire ad arrestare ed invertire la tendenza. Noi riteniamo che occorre agire su due versanti, il primo realizzando un patto tra produttori, aziende, lavoratori, che difenda strenuamente il lavoro ad Oschiri e ne crei di nuovo; il secondo è quello delle politiche giovanili e della famiglia per fare da argine alla fuga attraverso la conquista dello spirito di appartenenza, il sentirsi parte di una comunità che assieme pensa e lavora per il futuro. Si tratta di interventi materiali e immateriali che vanno dal sostegno alle famiglie in difficoltà alle strutture che favoriscano l’aggregazione, ad un patto formativo con le istituzioni scolastiche, ad un sempre più stretto rapporto con l’associazionismo cui bisogna essere a fianco sempre e non secondo convenienza.
  • Il primo passo da fare per avvicinare i giovani alla politica è quello di renderli protagonisti della vita della comunità, portarli a chiedersi assieme a tutti gli altri cittadini “che cosa posso fare io per Oschiri” piuttosto che chiedersi “cosa Oschiri mi può dare?”, far maturare una coscienza civica in essi  e nel contempo fornire loro gli strumenti per essere artefici del proprio futuro e di quello dell’intera comunità.
  • Da quanto detto sopra è evidente che i problemi che individuiamo e per i quali  avanziamo le nostre proposte sono soprattutto quelli connessi all’incidenza più o meno pesante di fattori esogeni, alla crisi globale, al declino demografico e al conseguente invecchiamento. Ma individuiamo anche al nostro interno delle criticità che vanno rimosse o che vanno volte a nostro vantaggio. Pensiamo soprattutto alla frammentazione del nostro sistema produttivo che deve, e sottolineiamo deve, operare sinergicamente incrementando la sua massa critica, darsi una prospettiva comune, stringere un patto forte che metta assieme aziende ,lavoratori e istituzioni per perseguire un obiettivo comune, la crescita dell’intera comunità.

 

 

 


 

Last Updated: May 17, 2010